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Una chiacchierata sconcertante con Allegri

Locandina saggezza del pallone 32

 

Caro Massimiliano Allegri lo sappiamo bene il motivo per cui hai rilasciato questa chiacchierata al giornalista Mario Sconcerti. Hai capito di non avere più alibi con la società e cerchi di crearti alibi con quella parte della opinione pubblica che crede ancora tu sia non colpevole di quello finora espresso dalla tua squadra.

Una mossa azzardata e consapevole del fatto che tutto questo non sarebbe piaciuto alla società e in particolare al responsabile dell’ufficio stampa. In questo articolo pubblicato dal Corriere della Sera viene sottolineato il fatto che se lui avesse avuto oggi la sua Juventus reale e non quella virtuale di adesso, oggi non starebbe in questa situazione. Secondo lui con quella formazione, sarebbe in testa alla classifica in serie A, e in Champions League, con vittoria su Paris San Germain e Benfica. Mentre la Juventus virtuale si trova in questa situazione e quindi non è contento di questa squadra, il povero livornese, e deve subire angherie e crocifissioni in sala mensa. 

Ora capisco le dichiarazioni rilasciate dal suo mentore Giovanni Galeone, il quale ha dichiarato che il suo povero Massimiliano non può competere per lo scudetto e per la Champions League, con la squadra attualmente a sua disposizione, inoltre ha dichiarato se la Juventus oggi si trova in questa posizione è solo merito suo. Una sorta di miracolo del santo livornese, altrimenti questa squadra sarebbe nelle posizioni basse della classifica e lottare per non retrocedere. 

In conferenza stampa di presentazione della sfida tra Monza e Juventus, alla domanda del giornalista di Romeo Agresti, come mai non riesci a creare uno schema su cuoi lavorare, lui risponde che senza Di Maria e con un Cuadrado oramai ex calciatore della Juventus, non può costruire nessuno schema e purtroppo il povero allenatore, deve vivere alla giornata. La conclusione è chiara, scaricare sempre sugli altri le colpe. Ha dimostrato chiaramente di essere un allenatore passato e non al passo con i tempi. Sono sempre più convinto che prima la società procede al cambio in panchina e prima evita insieme alla squadra di finire nel baratro. Inoltre ho l’impressione che questo suo comportamento vendicativo, sia legato alla sua permalosità e voglia far pagare alla società la decisione di quanto fu esonerato nel 2019. 

E‘ in questi momenti che rimpiango presidenti come Zamparini e compagnia bella che mandavano via a calci nel sedere allenatori come Massimiliano Allegri. Ribadisco alla fine di tutto questa continua confusione, #allegriout.

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