Caro Massimiliano Allegri lo sappiamo bene il motivo per cui hai rilasciato questa chiacchierata al giornalista Mario Sconcerti. Hai capito di non avere più alibi con la società e cerchi di crearti alibi con quella parte della opinione pubblica che crede ancora tu sia non colpevole di quello finora espresso dalla tua squadra.
Una mossa azzardata e consapevole del fatto che tutto questo non sarebbe piaciuto alla società e in particolare al responsabile dell’ufficio stampa. In questo articolo pubblicato dal Corriere della Sera viene sottolineato il fatto che se lui avesse avuto oggi la sua Juventus reale e non quella virtuale di adesso, oggi non starebbe in questa situazione. Secondo lui con quella formazione, sarebbe in testa alla classifica in serie A, e in Champions League, con vittoria su Paris San Germain e Benfica. Mentre la Juventus virtuale si trova in questa situazione e quindi non è contento di questa squadra, il povero livornese, e deve subire angherie e crocifissioni in sala mensa.
Ora capisco le dichiarazioni rilasciate dal suo mentore Giovanni Galeone, il quale ha dichiarato che il suo povero Massimiliano non può competere per lo scudetto e per la Champions League, con la squadra attualmente a sua disposizione, inoltre ha dichiarato se la Juventus oggi si trova in questa posizione è solo merito suo. Una sorta di miracolo del santo livornese, altrimenti questa squadra sarebbe nelle posizioni basse della classifica e lottare per non retrocedere.
In conferenza stampa di presentazione della sfida tra Monza e Juventus, alla domanda del giornalista di Romeo Agresti, come mai non riesci a creare uno schema su cuoi lavorare, lui risponde che senza Di Maria e con un Cuadrado oramai ex calciatore della Juventus, non può costruire nessuno schema e purtroppo il povero allenatore, deve vivere alla giornata. La conclusione è chiara, scaricare sempre sugli altri le colpe. Ha dimostrato chiaramente di essere un allenatore passato e non al passo con i tempi. Sono sempre più convinto che prima la società procede al cambio in panchina e prima evita insieme alla squadra di finire nel baratro. Inoltre ho l’impressione che questo suo comportamento vendicativo, sia legato alla sua permalosità e voglia far pagare alla società la decisione di quanto fu esonerato nel 2019.
E‘ in questi momenti che rimpiango presidenti come Zamparini e compagnia bella che mandavano via a calci nel sedere allenatori come Massimiliano Allegri. Ribadisco alla fine di tutto questa continua confusione, #allegriout.