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La FIGC risponde alle giocatrici della Nazionale femminile: “Una riflessione su responsabilità e comunicazione”

La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha finalmente rotto il silenzio che stava diventando imbarazzante in seguito allo sfogo congiunto delle giocatrici della Nazionale femminile dopo il Mondiale. Sebbene le modalità e le tempistiche dello sfogo abbiano suscitato perplessità, la FIGC ha ammesso che le giocatrici hanno colpito nel segno, portando l’attenzione sulla questione della responsabilità e della comunicazione all’interno del mondo del calcio femminile. Le Azzurre, deluse per il loro percorso durante il Mondiale, si sono sentite abbandonate e sole dopo l’eliminazione. Il loro sfogo, seppur poco diplomatico e quasi disperato, ha evidenziato la mancanza di sostegno e di supporto durante un momento difficile per la squadra.

Oggi, il presidente della FIGC ha affrontato il tema durante l’ultimo Consiglio, riconoscendo che la sconfitta in campo riguarda tutti coloro che sono coinvolti nella Nazionale, compresi i membri dello staff tecnico e la dirigenza. Ha sottolineato che tutti devono assumersi le proprie responsabilità, e non si può scaricare la colpa esclusivamente sulla dirigenza quando si perde. La dichiarazione del numero uno della FIGC sembra mettere in luce una percepita disuguaglianza nella divisione delle responsabilità tra vittorie e sconfitte. Mentre le vittorie vengono celebrate come risultato dell’impegno dei giocatori sul campo, le sconfitte sembrano essere attribuite unicamente alla dirigenza e alla gestione.

Il presidente ha inoltre invitato a riflettere sulle affermazioni fatte dalle giocatrici nel loro sfogo, riconoscendo che ci sono state difficoltà organizzative a causa delle norme che hanno fissato la data di tre Consigli Federali negli ultimi venti giorni. Ha anche chiarito che il desiderio della FIGC di partecipare al torneo in Nuova Zelanda c’era. L’episodio ha suscitato dibattiti sulla necessità di una migliore comunicazione e collaborazione tra le giocatrici e la Federazione. Molti hanno sottolineato l’importanza di ascoltare le voci delle giocatrici e di garantire loro un adeguato supporto e riconoscimento, sia nei momenti di successo che di difficoltà.

In conclusione, l’ardito sfogo delle giocatrici della Nazionale femminile ha sollevato questioni importanti riguardo alla responsabilità e alla comunicazione all’interno della FIGC. La risposta del presidente ha riconosciuto i punti sollevati dalle atlete e ha invitato a una riflessione collettiva. Ora è fondamentale che la situazione sia affrontata con serietà e che si lavori insieme per costruire un ambiente di supporto e collaborazione per la crescita del calcio femminile in Italia.

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