I calciatori del Milan, tesserati della Federcalcio italiana, oramai senza appelli, denominata la Feder banana, del presidente Gabriele Gravina, al termine della vittoria ottenuta a Roma, contro i giallorossi, con un rigore dubbio, anzi direi inesistente, dove il Corriere dello Sport – Stadio – non si è stracciato le vesti, ma calato le brache, nel festeggiare negli spogliatoi, hanno inneggiato canti contro i tifosi della Juventus. L’ennesimo caso grave, avvallato non solo da Gabriele Gravina, ma anche dal ministro dello sport Andrea Abodi.
Come ho detto e ripeto in questo clima di odio nei confronti non solo della Juventus, dei dirigenti e rappresentanti, si sta estendendo nei confronti dei suoi tifosi. In prossimità delle sfide che aspettano la nazionale del nuovo commissario tecnico Luciano Spalletti, difficilmente ci sentiamo rappresentati come italiani da questo status dirigenziale.
Se poi un domani assisteremo a eventi di guerriglia negli stadi e fuori dai stessi tra tifosi, con conseguenze allarmanti e con qualche morto, non vi scandalizzate perchè i primi colpevoli saranno lo stato, con i suoi rappresentanti e quelli che ne seguono.
Siamo solo alla terza giornata e il clima non è dei migliori. Purtroppo questo calcio non è fatto più da tifosi genuini e sfotto divertenti, ma è fatto di odio, un odio costruito da chi dovrebbe rappresentare il calcio. Il pallone è morto.
In conclusione posso dire finchè questa tipologia d’insulti arrivavano dai tifosi da bar era comprensibile, oggi è inaccettabile che lo stesso comportamento, venga prodotto da tesserati e professionisti che dovrebbero avere una morale e regolamento non solo federale, ma anche all’interno delle stesse società. Non mi aspetto nulla, tanto essendo rivolto ai tifosi juventini, sarà definita una ragazzata.