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Andrea Agnelli e la nuova banda Cobolli Gigli

Locandina saggezza del pallone 43

 

La Juventus del post calciopoli come la storia ha scritto fu affidata da parte della proprietà a dei personaggi fino all’epoca sconosciuti al mondo del calcio, erano il neo presidente Giovanni Cobolli Gigli, l’amministratore delegato e direttore generale Jean Claude Blanc, il direttore sportivo Alessio Secco. Tralasciando la parentesi della serie B, dove l’allenatore Didier Deshamps, si dimise dopo aver raggiunto la promozione in serie A, per dissapori con la società dell’epoca, il ritorno in serie A, andò bene il primo anno, con la presenza di Claudio Ranieri. A posteriori, rivedendo quello che accadde dopo, con i calciatori messi a disposizione, fece davvero dei miracoli, raggiungendo il terzo posto il primo anno e il secondo posto il secondo e ultimo anno. Noi tifosi all’epoca non lo capimmo, l’unico in grado di salvare quella società formata da gente inesperta e incompetente del settore, fu lui e noi tutti, insieme a quella società, venne trattato a pesci in faccia. I fatti e il tempo dimostrarono tutto il valore dell’uomo e dell’allenatore, in particolare quando ha vinto la Premier League con una squadra di seconda fascia, il Leicester, dando lezione di calcio a tutti. Le parole utilizzate all’epoca e quelle utilizzate oggi, sono sempre le stesse, bisogna lavorare per uscire da questo periodo. Parole vuote e senza alcun significato, viste le immagini che ci fanno vedere di gente che fa i torelli, scherza, schiamazzi e gente che fa come gli pare, vista la mancanza di una persona davvero competente che mette tutti in riga.

Purtroppo questa società con la mancanza di una figura di riferimento che venne messa al fianco di Andrea Agnelli, al momento del suo insediamento nelle macerie societarie lasciate dalla banda Cobolli Gigli, è ritornata ad essere simile a quell’assetto societario dell’epoca. Beppe Marotta è stato l’unico a mettere in sesto questa società e insieme ad Antonio Conte, è ritornata a vincere scudetti ed essere competitiva in Italia e in Europa. Con l’uscita di Beppe Marotta e l’ingresso di personaggi ancora una volta prestati al calcio e la supponenza del suo presidente, siamo tornati indietro nel tempo, ritornando a quel 2006. Figure arroganti e incompetenti, arroganti, privi di ogni padronanza a saper gestire una società di calcio, figuriamoci una grande società con il blasone della Juventus.

Oggi più che mai, prima di parlare di allenatore, calciatori e altro, bisogna fare piazza pulita all’interno di questa società e mettere gente competente che sappia gestire una società di calcio. In una società non servono tutte queste mezze figure manageriali super pagate che non riescono a distinguere una preparazione adeguata da una squadra evidentemente in crisi di identità, atletica, tecnica, tattica. Gente sovrastimata nel prezzo e poi in campo dimostrano di essere da categorie inferiori, un tecnico che non sa costruire una squadra con il materiale umano messo a disposizione. Il pesce puzza dalla testa e questa società dimostra di essere marcia a partire da chi la gestisce. In passato questa gloriosa società è stata gestita da gente competente, vedi Giampiero Boniperti, da solo è stato in grado di gestire la Juventus e di essere vincente. Lui un direttore sportivo e un ragioniere in società con la scelta di un allenatore sconosciuto e diventato grande in bianconero. Vedi Giovanni Trapattoni. 

Nella società attuale abbiamo il presidente, il vice presidente, l’amministratore delegato, il responsabile dell’area tecnica, quello della comunicazione e quello dell’economia. Poi se passiamo allo staff tecnico abbiamo l’allenatore, il vice allenatore, il vice del vice allenatore i collaboratori e il preparatore atletico, incompetente, il vice preparatore atletico, i collaboratori. Quanta gente inutile per la gestione di una società e una squadra fatta con i piedi. Nessuno responsabile di niente e di nessuno. Parole blaterate al vento che non servono a nulla.

Chiudo dicendo questo, ho interviene la proprietà nella persona di John Elkann, a sistemare la situazione attuale,  in modo drastico o questa squadra, insieme a questa società rischia di fare un capitombolo che se lo ricorderanno nei secoli, altro che calciopoli.

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